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Potenziare il campo sociale e sanitario di Casentino e Valtiberina: il progetto della Strategia Aree Interne.

Il progetto “Toscana d’Appennino, i monti dello spirito”, che coinvolge insieme Casentino e Valtiberina e che vede come capofila l’Unione dei Comuni Montani del Casentino punta a potenziare il campo sociale e sanitario, con misure previste in entrambi i territori: dall’infermiere di comunità, alla continuità assistenziale, dall’acquisto di massaggiatori e defibrillatori ai pediatri d’iniziativa. Sono questi i punti cardine del programma di potenziamento sanitario e sociale che rientra nel più ampio progetto della Strategia delle Aree Interne, grazie al quale nelle due vallate sono stati messi in campo ben 10 milioni di euro in 5 anni al fine di arginare il preoccupante fenomeno di spopolamento. Per quanto riguarda l’infermiere di comunità, saranno 10 le unità assunte al fine di garantire un’assistenza infermieristica, sia a domicilio che nei presidi socio-sanitari, e di promuovere progetti educativi lavorando a contatto con medici generici, pediatri e infermieri. Il pediatra d’iniziativa invece, in collaborazione con l’infermiere di comunità, è una figura pensata per favorire le prestazioni legate alla prevenzione e all’organizzazione di ambulatori specialistici e va a rafforzare e a rispondere alle esigenze dei bambini e delle madri nelle aree periferiche, dove spesso il pediatra di scelta è assente nei fine settimana, garantendo così interventi di prossimità. Per quanto riguarda l’acquisto di massaggiatori e defibrillatori, l’obiettivo è quello di potenziare i servizi di emergenza e urgenza e trasformare le due vallate in territori completamente cardio protetti.

“Nonostante le aree interne vengano concepite come una parte minore del territorio, ricoprono la maggioranza della nostra regione e stanno subendo un forte fenomeno di spopolamento, si parla dell’11% di calo negli ultimi 40 anni – ha spiegato Eleonora Ducci, sindaco di Talla e assessore alle politiche sociali nell’Unione – finalmente possiamo sperare di combattere il fenomeno che ci riguarda sempre più da vicino, creando servizi, in questo caso sociali e sanitari, in modo da rassicurare i giovani stimolandoli a rimanere e a costruire qui il loro futuro”.

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