Progetto Regionale

Fondi europei, la strategia regionale per le Aree interne

Quella per le Aree interne (insieme a quelle per le città e per il Mezzogiorno) è una delle tre strategie territoriali nazionali previste nella programmazione dei Fondi strutturali e di investimento europei per il periodo 2014-2020. La Strategia nazionale prevede che ogni Regione individui una o più aree interne, dove poter sviluppare e accompagnare una progettazione territoriale sui temi dello sviluppo tenendo conto della necessità di affrontare i fattori di criticità (perifericità).

Le aree interne sono definite per il loro carattere di perifericità e di distanza non tanto o non solo geografica dai poli urbani, quanto dalla loro distanza dai centri di offerta dei servizi di base, individuando tra tali servizi i seguenti:

  • istruzione (scuola secondaria superiore)
  • sanitario (ospedale sede di un DEA: dipartimento d’emergenza e accettazione)
  • trasporti (distanza da una stazione ferroviaria di tipo Silver)

Partendo da questa definizione, IRPET ha elaborato una classificazione partendo dalla mappatura del territorio nazionale predisposta dal Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del Ministero dello Sviluppo economico (DPS), sulla base della quale la Giunta regionale ha previsto l’individuazione, attraverso una manifestazione di interessi, di un’area di progetto sulla quale sperimentare un prototipo di progettualità condivisa finalizzata primariamente al riequilibrio dei servizi di base e, secondariamente, allo sviluppo delle potenzialità di sviluppo socio-economico del proprio territorio sulle aree individuate dall’IRPET come aree interne fragili, con priorità alle aree ultraperiferiche e periferiche.

La manifestazione di interessi ha permesso l’individuazione di tre Strategie: quella coordinata dall’Unione dei Comuni montani del Casentino, quella dall’Unione comuni Garfagnana ed infine quella con capofila l’Unione dei Comuni Valdarno e Valdisieve.

Più in generale per il rafforzamento del sostegno regionale alla Strategia per le Aree interne, il Consiglio regionale con la deliberazione del n.2 del 15 gennaio 2019 sulla scorta delle conclusioni del Presidente Enrico Rossi nelle conclusioni dell’incontro “Le aree interne nella futura politica di coesione”, ha richiesto alla Regione di favorire la concentrazione delle risorse nei Comuni ricompresi in tali aree, con una particolare attenzione al sostegno a quei Comuni che hanno risposto alla manifestazione di interesse finalizzata alla individuazione dell’Area progetto per la sperimentazione della Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne, utilizzando i vari strumenti di finanziamento disponibili.

>>> Consulta la normativa di riferimento della Strategia per le Aree interne

>>> Scarica l’elenco dei Comuni delle aree interne in Toscana.

Cos’è la Strategia nazionale per le Aree interne?

La strategia nazionale per le aree interne (SNAI) prende le mosse da una serie di seminari organizzati tra l’inverno 2012 e la primavera 2013 dal Ministro Barca per dare seguito al disposto dei Regolamenti europei per la programmazione 2014-2020 che richiedono specificatamente un’attenzione alle sfide territoriali dell’Unione europea, e come tale è stata inserita nell’Accordo di partenariato presentato alla Commissione europea per il periodo di programmazione 2014-2020 (consulta gli eventi e seminari per la strategia nazionale delle aree interne). L’ambizioso obiettivo che si prefigge è quello di invertire e migliorare le tendenze demografiche in atto, quali riduzione dell’emigrazione da queste aree, attrazione di nuovi residenti e ripresa delle nascite, in alcuni territori fragili dal punto di vista dell’accessibilità ad alcuni servizi essenziali considerati alla base del diritto di cittadinanza, ma che spesso presentano potenzialità di sviluppo sotto-utilizzate facendo leva:

  • da un lato, sulle “precondizioni per lo sviluppo territoriale” attraverso il riequilibrio e l’adeguamento della qualità/quantità dell’offerta dei servizi pubblici essenziali (scuola, servizi sanitari, servizi di mobilità e connessione digitale) per assicurare a queste stesse aree livelli adeguati di cittadinanza, sostenute con risorse nazionali;
  • dall’altro, intervenendo su quelle leve/potenzialità capaci di innescare processi di sviluppo e la promozione di “condizioni di mercato” fondamentali per il rilancio economico, ovvero i punti di forza di questi territori, riconducibili alla presenza di produzioni agroalimentari specializzate, al patrimonio culturale e naturale, all’energia, al turismo, al ‘saper fare’ locale, sostenute attraverso le risorse dei Programmi regionali dei Fondi strutturali e di investimento europei 2014-2020.

In sintesi la Strategia si prefigge di perseguire tale obiettivo con due modalità di sviluppo:

  • la ripresa della popolazione e della natalità;
  • la modifica della composizione per età a favore delle classi più giovani.

mentre come obiettivi intermedi attesi dall’attuazione:

  1. aumento del benessere della popolazione locale;
  2. aumento della domanda locale di lavoro e dell’occupazione;
  3. aumento del grado di utilizzo del capitale territoriale;
  4. riduzione dei costi sociali della de-antropizzazione;
  5. rafforzamento dei fattori di sviluppo locale.

Informazioni dettagliate e aggiornate sulla Strategia nazionale per le aree interne sono disponibili sulle pagine dedicate dell’Agenzia per la Coesione territoriale e sul sito del  Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica – Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Individuazione dell’area progetto

Con decreto dirigenziale n.2203 del 30 maggio 2014 è stato indetto l’Avviso per la manifestazione di interesse per la candidatura quale area sperimentale per la realizzazione di un progetto di territorio, dando come termine di presentazione della documentazione di candidatura il 15 settembre 2014. In risposta all’avviso sono giunte 5 candidature quali aree sperimentali per la realizzazione di progetti di territorio, che coinvolgono direttamente come soggetti interessati e sottoscrittori delle candidature 118 Comuni e hanno attivato l’adesione di ulteriori 145 soggetti pubblici e privati:

  • l’Unione dei Comuni montani dell’Amiata grossetana, che ha aggregato intorno al progetto 39 Comuni delle aree interne e le Unioni dei Comuni delle Colline Metallifere, Colline del Fiora, Amiata Val D’Orcia, Val di Chiana Senese, Val di Merse, e altri 53 soggetti pubblici e privati;
  • l’Unione dei Comuni della Garfagnana, il cui progetto è stato sottoscritto da 39 Comuni delle aree interne, dalle 3 Unioni dei Comuni di Lunigiana, Media Valle del Serchio e Appennino Pistoiese e da altri 24 sostenitori pubblici e privati;
  • il Comune di Castelnuovo Val di Cecina, che ha riunito gli altri 4 comuni dell’Alta Val di Cecina, l’Unione Montana Alta Val di Cecina, e altre 9 istituzioni pubbliche;
  • l’Unione dei Comuni Valdarno e Val di Sieve, il cui progetto interessa 34 Comuni delle aree interne, le Unioni dei Comuni montani del Mugello, del Casentino, della Valtiberina e della Val Bisenzio e altri 43 soggetti pubblici e privati.
  • Comune di Magliano in Toscana.

La graduatoria delle proposte di candidatura di aree di progetto è stata approvata con deliberazione di Giunta regionale n.314 del 23 marzo 2015 “Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne. Approvazione graduatoria delle proposte di candidatura di aree di progetto di cui al d.d. n. 2203/2014. Avviso per la manifestazione di interesse finalizzata alla individuazione dell’Area progetto per la sperimentazione della Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne” che individua i territori del Casentino, della Valtiberinaquale area sperimentale per la realizzazione di un progetto di territorio.

La Strategia dell’area sperimentale Casentino-Valtiberina, denominata “Toscana d’Appennino i monti dello spirito” è stata approvata con deliberazione n.1148 del 22 novembre 2016 ed il relativo Accordo di programma quadro è stato sottoscritto il 23 gennaio 2018 con la Regione, l’Agenzia per la coesione territoriale ed i Ministeri competenti (recepito con decreto del Presidente n.46 del 13 marzo 2018).